- Cosa è la otoplastica01
- Otoplastica estetica tradizionale02
- Otoplastica SMART03
- La prima visita per la otoplastica04
- Esami preoperatori da eseguire prima dell’intervento di otoplastica05
- Prima dell’intervento di otoplastica06
- Durata dell’intervento di otoplastica07
- Subito dopo l’otoplastica08
- Ripresa dell’attività dopo l'otoplastica09
- Il risultato definitivo della otoplastica10
- Costo della otoplastica11
- Otoplastica in anestesia locale/generale12
- La scelta del chirurgo per la otoplastica13
Cosa è la otoplastica
L’otoplastica è l’intervento di chirurgia plastica estetica che migliora la forma dell’orecchio esterno o padiglione auricolare. Questo ha forma ovalare e si trova compreso tra l’articolazione temporo-mandibolare, anteriormente, e il processo osseo- mastoideo, posteriormente, e raggiunge le sue dimensioni finali di circa 6 cm di lunghezza per 3 di larghezza tra i 5 e i 7 anni d’età.
È una struttura anatomica composta da cartilagine, muscoli e legamenti, coperti da cute, la cui superficie esterna non è regolare, ma presenta depressioni e rilievi che sono anatomicamente costanti e identificati da nomi, riportati qui di seguito.
L’elice, divisa a sua volta, dall’alto in basso, in radice, corpo e coda, forma il contorno esterno dell’orecchio.
Subito sotto troviamo la seconda piega auricolare che si chiama antielice e che, diretta dal basso in alto, tende a dividersi in due bracci o crus, superiore e inferiore, che delimitano la fossa triangolare.
Ancora sotto abbiamo la conca auricolare, suddivisa in cymba o conca, superiormente, e conca propriamente detta, inferiormente.
Completano la parte inferiore dell’orecchio due sporgenze cartilaginee, il trago e l’antitrago, con il lobo auricolare.
La funzione essenziale dell’orecchio è quella di raccogliere le onde sonore esterne per convogliarle nel condotto uditivo esterno, permettendoci di sentire tutti i rumori. Questa preziosa funzione è agevolata proprio dalla sporgenza naturale dell’orecchio, ossia dall’angolo che esiste tra il padiglione auricolare e la mastoide, che normalmente misura 10-15°.
Quando questo angolo acuto aumenta, abbiamo quell’inestetismo che prende il nome di orecchio a sventola o orecchio ad ansa.
Le orecchie a sventola rappresentano un grave disagio psicologico per i pazienti che ne soffrono e tale disagio è molto accentuato in età scolare.
Infatti, come abbiamo già detto, il padiglione auricolare si sviluppa quasi completamente intorno ai 5-6 anni, momento in cui i bambini intraprendono il percorso delle scuole elementari, luogo in cui cominciano i primi traumi psicologici.
La malformazione dell’orecchio a sventola, oltre ad aumentare l’angolo otomastoideo e quindi la sporgenza dell’orecchio, provoca anche delle anomalie anatomiche sulla sua superficie esterna, che consistono in un appiattimento del terzo superiore, con scomparsa di due pieghe, elice e antielice e di due depressioni, la fossa triangolare e la fossa scafoidea, nonché un’accentuazione (ipertrofia) della conca a carico del terzo inferiore.
L’orecchio ad ansa rappresenta una malformazione relativamente frequente che colpisce circa il 5% della popolazione e ha quindi vari gradi di gravità, potendo interessare solo il terzo superiore dell’orecchio, il terzo inferiore oppure entrambi.
Può infine colpire un solo orecchio (orecchio ad ansa monolaterale), oppure entrambi i padiglioni auricolari (orecchio ad ansa bilaterale).
L’intervento chirurgico per la correzione della malformazione è di due tipi: otoplastica estetica tradizionale e otoplastica smart.
Con questo intervento chirurgico è possibile correggere la sporgenza dell’orecchio, la sua forma e la sua grandezza, ma non sarà possibile correggere la posizione, cioè l’attaccatura a livello della regione temporale.
Otoplastica estetica tradizionale
L’otoplastica estetica prevede un’incisione chirurgica dietro alla faccia posteriore del padiglione auricolare, della lunghezza variabile da 5 a 7 cm in base alle anomalie anatomiche che richiedono correzione.
Attraverso questa incisione si procede ad identificare il tessuto cartilagineo elastico dell’orecchio e quindi si effettua il suo modellamento e/o resezione.
Verranno ricreate le pieghe dell’orecchio mancanti, con le relative depressioni, e verrà normalizzato l’angolo otomastoideo.
Durante l’intervento di otoplastica (oppure separatamente come interventi isolati) è possibile correggere ulteriori inestetismi a livello auricolare.
Le principali richieste riguardano interventi a carico del lobo auricolare, in particolare per diminuirne la grandezza e/o la sporgenza, oppure per riparare i danni derivanti da orecchini troppo pesanti che stanno dividendo o hanno diviso in due il lobo dell’orecchio (coloboma incompleto e completo).
L’intervento correttivo sul lobo auricolare è chiamato loboplastica.
In entrambi i casi saranno applicati dei punti di sutura non riassorbibili, che dovranno essere rimossi dopo un tempo variabile di 10-12 giorni.
Non vi sono controindicazioni assolute all’intervento di otoplastica, quindi tutti i pazienti possono sottoporsi a questo intervento indipendentemente dalla deformità auricolare.
Otoplastica SMART
L’otoplastica smart rappresenta l’ultima evoluzione nella correzione delle orecchie ad ansa.
L’intervento si esegue in anestesia locale e regime ambulatoriale e consiste nella correzione mini-invasiva dell’orecchio ad ansa, attraverso piccole incisioni di 5-6 mm poste sulla faccia anteriore del padiglione auricolare, cioè in corrispondenza della fossa scafoidea.
L’intervento, di per sé molto rapido, ha una durata inferiore ai 10 minuti per ogni orecchio.
Quindi, se l’otoplastica smart monolaterale dura circa 10 minuti, per la correzione bilaterale occorrono 20 minuti.
A differenza della otoplastica con tecnica tradizionale, in questo caso non tutti i pazienti sono candidati all’intervento di otoplastica smart, ma solo quelli che sono affetti da una deformità a carico del terzo superiore dell’orecchio, cioè quei pazienti che hanno una conca auricolare normale, ma hanno un appiattimento della porzione superiore dell’orecchio, con assenza, o quasi, di pieghe e depressioni a questo livello.
La correzione si effettua inserendo all’interno dell’orecchio, sulla sua faccia anteriore, un piccolissimo anello chiamato Earfold.
Questo dispositivo è costituito da una lega metallica altamente biocompatibile, il Nitinolo, ossia una miscela di titanio (che conferisce la resistenza tipica dei metalli) e di nichel (che è responsabile della duttilità).
Il Nitinolo è utilizzato da anni in cardiochirurgia e cardiologia interventistica, costituendo gli stent coronarici.
Earfold® è 5 mm di larghezza, 15 mm di lunghezza, 0.15 mm di spessore ed ha un peso di 0,068 grammi. Il rivestimento in oro 24 carati è particolarmente efficace per mascherare e rendere invisibile il piccolo anello, poiché l’oro rappresenta l’unico metallo che si maschera benissimo al di sotto della pelle. Anche l’otoplastica smart può essere eseguita fin dalla minore età, a partire da 5-6 anni e con il consenso di entrambi i genitori.
Earfold® è, in sostanza, un piccolo impianto progettato per correggere rapidamente le orecchie a sventola, perché è un anello curvo.
Quindi, dopo essere stato posizionato al di sotto della pelle dell’orecchio, riforma istantaneamente le normali curvature del padiglione auricolare, contribuendo a contrastare anche la memoria dell'orecchio.
A differenza dell’otoplastica tradizionale, Earfold® offre l'opportunità di una vera e propria simulazione dal vivo, in modo tale da poter valutare il potenziale risultato dell’intervento.
È tuttavia possibile, per alcuni individui, avere reazioni allergiche al Nichel.
Di solito questi pazienti sanno già di esserlo prima di venire a visita medica poiché non indossano orecchini, se non in argento o oro, oppure hanno dermatiti da contatto nel maneggiare denaro in moneta, costituito solitamente da leghe di metallo nichel-ottone.
In ambulatorio medico sarà somministrato l’anestetico locale per intorpidire le orecchie e quindi si procede ad eseguire una piccola incisione di 6-8 mm di lunghezza.
Una volta indebolita la cartilagine auricolare, verrà eseguito l’impianto dell’anello con un piccolo dispositivo palmare, ottenendo la correzione immediata dell’orecchio.
La mini-incisione sarà chiusa con suture trasparenti e quindi medicata con un piccolo cerotto.
Un ulteriore vantaggio non trascurabile dell’otoplastica smart è che non prevede nessun tipo di fasciatura subito dopo l’intervento chirurgico, consentendo un’immediata ripresa delle attività quotidiane.
Edema, formicolii ed ecchimosi hanno una durata di circa 7 giorni, contro i 20 giorni dell’otoplastica tradizionale.
Il tempo necessario per eseguire l’intervento è di circa 20 minuti, contro un’ora dell’otoplastica tradizionale.
La dolorabilità dopo l'intervento con Earfold è lieve-moderata e dura circa 24-48 ore.
In alcuni casi, a causa dello spessore sottile della cute auricolare, si possono notare i profili dell’impianto. In questo caso può essere indicata la rimozione dell’impianto stesso, quindi occorre attendere 20-30 giorni, per poi procedere con un nuovo inserimento.
Possono essere necessari fino a due anelli per ogni orecchio, ma questo sarà comunque valutato in sede di visita medica preoperatoria e durante i successivi controlli medici.
Gli impianti Earfold® sono assolutamente biocompatibili e progettati per essere lasciati in modo permanente. Tuttavia, se per qualsiasi motivo il paziente non fosse completamente soddisfatto, l'impianto può essere rimosso in anestesia locale, senza lasciare esiti, e con un ritorno del padiglione auricolare alla situazione preoperatoria.
La permanenza di tale dispositivo protesico all’interno del corpo non provoca nessun tipo di limitazione durante la vita sociale e lavorativa, garantendo anche l’esecuzione di indagini diagnostiche come TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) e RMN (Risonanza Magnetica Nucleare).
Sarà comunque buona norma non solo avvisare il medico radiologo, ma anche portare con sé, il giorno dell’esame, il talloncino del dispositivo, nel caso in cui il medico radiologo voglia visionare il materiale costituente.
Possibili complicanze specifiche relative all’intervento di otoplastica Smart con Earfold sono:
- dolore nel post-intervento da lieve a moderato e controllabile con comuni antidolorifici, come tachipirina e ibuprofene;
- gonfiore (edema) del padiglione auricolare, che tenderà a risolversi nel giro di 4-5 giorni.
- parestesia (formicolio), che scompare in 20-30 giorni mediamente.
- ecchimosi (lividi), che comporteranno un colorito all’inizio bluastro dell’orecchio, per poi virare a verde e giallo, fino alla scomparsa.
I lividi possono interessare anche la regione laterocervicale (collo) sottostante;
Queste prime complicanze elencate sono abbastanza frequenti, ma tendono ad autorisolversi, senza richiedere alcun intervento da parte del chirurgo plastico e fanno parte integrante dell’intervento chirurgico di otoplastica SMART.
Ci sono altre complicanze più rare, ma che richiedono un nuovo intervento di otoplastica da parte del chirurgo:
- malposizionamento o spostamento dell’impianto (1,4%), cioè il piccolo anello non viene posizionato nella sede corretta oppure si sposta in modo accidentale, compromettendo il buon esito del risultato finale
- ulcerazione della pelle sovrastante l’impianto (3,7%), cioè la pelle dell’orecchio che ricopre il dispositivo protesico può essere particolarmente sottile in alcuni soggetti, tanto da rompersi spontaneamente
- infezione (1,7%), ossia un processo infettivo a carico dell’orecchio, processo che può essere distinto in perioperatorio, cioè avviene nei giorni immediatamente successivi all’intervento, oppure post operatorio, che può avvenire anche a distanza di diverso tempo dall’intervento e che è legato frequentemente a patologie indipendenti, come ad esempio la comparsa di foruncoli e/o cisti sebacee.
Queste complicanze richiedono un ulteriore intervento medico, che di solito consiste in terapia antibiotica per bocca, rimozione temporanea dell’impianto e successivo reimpianto dopo almeno 30 giorni.
La prima visita per la otoplastica
La prima visita per la valutazione dell’intervento di otoplastica si basa sulla attenta valutazione dell’anatomia del padiglione auricolare e sulle conseguenti possibilità correttive.
In base alla visita specialistica, il paziente diverrà candidato all’intervento di otoplastica tradizionale o di otoplastica smart.
Ulteriori malformazioni e/o inestetismi possono essere corretti nella stessa seduta operatoria oppure in un secondo momento, in base al giudizio del chirurgo.
La successiva seconda visita prevede il controllo degli esami ematici e strumentali, eventualmente prescritti, e la conferma della tecnica chirurgica utilizzata.
Sarà durante la seconda visita che verrà fissata la data dell’intervento chirurgico di otoplastica, in base alle esigenze del paziente e alla disponibilità della struttura sanitaria.
Esami preoperatori da eseguire prima dell’intervento di otoplastica
Anche in questo caso è necessario fare una distinzione in base alla tecnica chirurgica di otoplastica a cui il paziente risulta candidato.
Nel caso in cui sia necessario eseguire un intervento di otoplastica estetica tradizionale, è necessario accedere alla sala operatoria con tutta l’equipe chirurgica al completo, dall’anestesista agli infermieri e strumentisti.
In questo caso è necessario fare preventivamente, non più di tre mesi prima della data stabilita, esami ematici con studio della formula leucocitaria, emocromo, glicemia, indici di funzionalità epatica, funzionalità renale e infine assetto coagulativo, oltre ad un elettrocardiogramma.
Se invece il paziente è candidato all’intervento di otoplastica smart, allora non sono necessari esami ematochimici o strumentali, potendo eseguire l’intervento in ambulatorio medico, parimenti ad un qualsiasi intervento di chirurgia orale eseguito in uno studio odontoiatrico.
Prima dell’intervento di otoplastica
Prima dell’intervento di otoplastica, è necessario raccogliere i capelli lunghi con un laccio e/o mollette al fine di non far entrare i capelli sul campo operatorio durante l’intervento chirurgico.
Nel caso di pazienti maschi può essere indicata anche la rasatura dei capelli nelle regioni laterali della testa.
È altamente raccomandata la sospensione del fumo di sigaretta, comprese le sigarette elettroniche (svapo), almeno 15 giorni prima dell’intervento chirurgico, al fine di azzerare o comunque diminuire i livelli ematici di nicotina, che rappresenta un potente vasocostrittore, con interferenze sulla vascolarizzazione locoregionale e di conseguenza sulla guarigione.
Si raccomanda inoltre di non assumere farmaci antinfiammatori, tipo FANS (Oki, Brufen Aspirina ecc), nei giorni precedenti alla otoplastica, al fine di non compromettere l’assetto coagulativo fisiologico (quando necessario assumere esclusivamente paracetamolo), nonché farmaci omeopatici.
L’equipe medica dovrà essere informata di eventuali allergie e dell’assunzione di farmaci.
La terapia personale viene fatta solitamente continuare, a meno che non si assumano farmaci antiaggreganti o anticoagulanti, nel qual caso è necessaria la sospensione della stessa e l’embricazione con eparine a basso peso molecolare, in accordo con il medico di famiglia o dello specialista prescrittore. La sera prima della otoplastica è proibito assumere cibi solidi e/o liquidi, acqua compresa.
È necessario inoltre effettuare un’accurata igiene del cuoio capelluto con detergenti delicati o con clorexidina, tipo Fisian, che eliminano la flora microbica
e pulire la superficie dell’orecchio con soluzione micellare, per rimuovere residui di sebo.
È anche indispensabile rimuovere lo smalto delle unghie delle mani, rimuovere piercing, orecchini e quant’altro.
In entrambe le tecniche chirurgiche, si raccomanda di venire accompagnati il giorno dell’intervento, soprattutto nel caso dell’otoplastica tradizionale, alla fine della quale viene applicato un turbante sulla testa, che comunque riduce in qualche modo la capacità uditiva del paziente e potrebbe compromettere le normali capacità di guida dell’automobile.
Infine è consigliato indossare indumenti comodi, come tuta e scarpe da ginnastica.
Durata dell’intervento di otoplastica
L’otoplastica estetica tradizionale dura circa 60-70 minuti per correggere una deformità bilaterale, mentre ha una durata di 30 minuti per la correzione monolaterale.
L’otoplastica smart dura circa 15 minuti nel caso di una correzione da eseguirsi a carico di entrambi gli orecchi.
Subito dopo l’otoplastica
I giorni successivi all’intervento chirurgico di otoplastica sono caratterizzati dalla presenza di un dolore lieve-moderato, che risponde bene ai comuni antidolorifici, come il paracetamolo.
Il periodo post-operatorio cambia in base alla tecnica di otoplastica eseguita.
In particolare, l’otoplastica estetica tradizionale prevede una medicazione con garze grasse vaselinate imbevute con antibiotico e un turbante intorno alla testa, al fine di limitare al massimo il gonfiore (edema), che gli orecchi avrebbero senza medicazione alcuna dopo la manipolazione chirurgica.
La medicazione a turbante viene rivista dopo 3-5 giorni, per monitorare l’evoluzione della guarigione. È infatti durante questa prima visita che devono essere esclusi segni iniziali di infezione e soprattutto piccoli ematomi sottocutanei, che potrebbero richiedere l’evacuazione mediante un piccolissimo foro praticato sulla cute sovrastante.
Rappresenta comunque una condizione normale trovare la medicazione con delle piccole macchie di sangue, che non devono però destare preoccupazione alcuna se non si ingrandiscono.
Una volta accertato il normale decorso post operatorio, di solito gli orecchi vengono lasciati liberi, con la raccomandazione di proteggerli da urti, anche accidentali, che potrebbero compromettere il risultato finale.
Sarà cura del paziente, istruito in modo adeguato dal chirurgo, disinfettare quotidianamente le ferite e quindi applicare creme antibiotiche specifiche.
La rimozione delle suture avverrà solitamente dopo 12-15 giorni.
Durante le ore notturne è raccomandato comunque indossare una fascia per capelli o la tipica fascia del tennista, non tanto a scopo funzionale, tanto per ricordare al paziente che la zona auricolare è stata operata e quindi poter prendere le precauzioni del caso.
Il decorso post operatorio dopo otoplastica smart è invece alquanto diverso.
In primis, dopo l’applicazione delle clips metalliche, vengono posizionati punti trasparenti e quindi invisibili, senza applicare nessuna fasciatura intorno alla testa del paziente. Ciò permette di accettare questo intervento molto più serenamente, evitando il prurito nelle ore notturne, oltre al disagio di portare un turbante nella vita sociale.
Nella otoplastica smart il monitoraggio della guarigione viene eseguito utilizzando lo smartphone, con la richiesta da parte del chirurgo di inviare quotidianamente fotografie di entrambi gli orecchi.
In caso di valutazione dubbia, potrà essere richiesto al paziente di anticipare il controllo programmato in precedenza.
Per entrambe le tecniche chirurgiche di otoplastica, si raccomanda di seguire le prescrizioni del chirurgo plastico, con particolare riguardo al riposo assoluto per le prime 72 ore e al riposo notturno con 2 cuscini dietro la testa, in modo da tenere sollevato il capo rispetto al tronco.
Ripresa dell’attività dopo l'otoplastica
Dopo tre giorni dall’intervento chirurgico di otoplastica è possibile riprendere le normali attività quotidiane, come passeggiare o fare la spesa, avendo sempre l’accortezza di indossare degli occhiali da sole.
Fino alla rimozione dei cerotti e dei punti di sutura, la vista sociale e quella lavorativa rimangono comunque limitate.
Dopo la medicazione che avverrà tra la quinta e la settima giornata post- operatoria, sarà possibile riprendere una vita normale.
Il risultato della otoplastica sarà visibile già alla prima medicazione e si tratta di un outcome stabile e definitivo, considerando che le recidive sono rare, soprattutto se si utilizzano tecniche chirurgiche di incisione e sutura delle cartilagini.
Il risultato definitivo della otoplastica
Abbiamo detto che il risultato finale della otoplastica appare evidente già durante le prime due medicazioni.
È importante sottolineare che lievi differenze di apertura delle due orecchie o di conformazione esterna sono da considerarsi del tutto normali e non ulteriormente correggibili.
Eventuali risultati non soddisfacenti, legati a padiglioni auricolari che si presentassero ancora aperti, possono essere ulteriormente corretti, ma non prima di un mese.
Poiché anche la chirurgia plastica non rappresenta una scienza esatta, non è possibile prevedere perfettamente quale potrà essere il risultato finale della otoplastica e come sarà la qualità delle cicatrici eseguite.
Da ciò ne consegue che il risultato finale non può essere garantito.
Quando si parla di interventi chirurgici eseguiti a livello del padiglione auricolare, il processo di cicatrizzazione merita una menzione particolare.
Infatti le cicatrici sono posizionate a livello della faccia posteriore dell’orecchio e quindi già in sede poco visibile. All’inizio appariranno rossastre, ma con il tempo il viraggio del colore da rossastro a biancastro rappresenta l’evoluzione attesa. Tuttavia, durante i mesi successivi, in alcuni pazienti con predisposizione si possono sviluppare cicatrici anomale, che rimangono rossastre, rilevate o che tendono ad estendersi anche oltre la cicatrice iniziale.
In tali casi l’ulteriore correzione della cicatrice patologica può essere corretta a partire da tre mesi dopo il primo intervento chirurgico.
L’intervento di otoplastica non ha alcuna ripercussione sulla capacità uditiva dei pazienti, che rimane inalterata.
Costo della otoplastica
Il costo della otoplastica estetica tradizionale comprende le spese di affitto della sala operatoria, del personale di sala con lo strumentista, l’onorario dell’equipe chirurgica, incluso l’aiuto chirurgo e l’anestesista.
I prezzi possono variare in base al tipo di difetto da correggere, se otoplastica bilaterale o otoplastica monolaterale (in quest’ultimo caso il preventivo risulterà inferiore nella misura del 30% circa), oppure in base al tipo di malformazione semplice o complessa (in questo caso i costi aumentano del 30%, giustificati da un maggior tempo necessario per eseguire l’intervento chirurgico).
Il range dei costi della otoplastica sarà pubblicato nella sezione dedicata ai prezzi, in linea con una politica chiara di trasparenza.
Il preventivo definitivo sarà rilasciato dopo la prima visita medica.
Il costo dell’intervento di otoplastica smart con dispositivo Earfold dipende invece dal numero di clips necessarie per ottenere la correzione desiderata.
In entrambi i casi medicazioni e controlli sono gratuiti per il primo anno dall’intervento chirurgico.
Per dettaglio costi, si prega di visitare la pagina Costi Otoplastica.
Otoplastica in anestesia locale/generale
In genere l’intervento di otoplastica estetica tradizionale viene eseguito in anestesia locale, con leggera sedazione, in pazienti adulti o che comunque abbiano raggiunto la maggiore età.
Per pazienti minorenni, soprattutto di età inferiore ai 16 anni, potrà essere presa in considerazione l’anestesia locale con sedazione profonda o anche l’anestesia generale, in accordo con il medico anestesista.
L’otoplastica smart si esegue esclusivamente in anestesia locale, essendo del tutto paragonabile a un semplice intervento di chirurgia dermatologica.
La scelta del chirurgo per la otoplastica
La scelta del chirurgo per l’intervento chirurgico deve essere una scelta consapevole e ben ponderata.
Oltre ad affidarsi a professionisti per empatia e/o ricerche on line, passaparola e quant’altro, è indispensabile verificare le credenziali del chirurgo plastico a cui ci si sta per affidare.
Gli strumenti per una verifica attendibile sono pochi, ma esistono e sono facilmente accessibili da casa utilizzando il computer.
Uno primo passo è quello di verificare le credenziali sul sito della Federazione Nazionale Ordine Medici Chirurghi, dove, alla voce “ricerca anagrafica”, inserendo nome e cognome del chirurgo, appare l’anno di laurea in Medicina e Chirurgia, l’anno di abilitazione, l’Ordine dei Medici a cui è iscritto e infine i Diplomi di Specializzazione
Il Diploma di Specializzazione in Chirurgia Plastica, come quello di tutte le altre specialità, ha una durata di 5 anni accademici, durante i quali il giovane medico lavorerà, sotto tutoraggio, in strutture ospedaliere accreditate, con lezioni frontali ed esami teorico pratici programmati.
È da confermare con la massima fermezza che il diploma di specializzazione non è equiparabile ad un master in chirurgia plastica, il quale molto spesso prevede una frequenza saltuaria per alcune settimane all’anno.
Le società di chirurgia plastica italiane tra cui AICPE (Associazione Chirurgia Plastica Estetica) e SICPRE (Società Italiana Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica) hanno come soci iscritti sia medici specialisti che non specialisti, ma che praticano la chirurgia plastica.
In ambito di affiliazione societaria di un chirurgo plastico, le due società internazionali, ISAPS (International society of Aesthetic Plastic Surgery) e APSP (American Society of Plastic Surgeons) forniscono standard di qualità superiore, accettando solo chirurghi plastici con diploma ministeriale.
La ricerca può essere effettuata comodamente dal computer, navigando sui siti web delle società elencate.